10 parole da sapere per entrare nel Metaverso
La curiosità sul Metaverso è sempre più alta: quali sono le sue funzioni? Quale utilità avrà? Quali saranno le caratteristiche che lo renderanno indispensabile? Entrare all’interno di questo mondo virtuale significa entrare anche in un universo concettuale nuovo e non sempre chiaro che si sta sviluppando sempre di più, nonostante non abbia ancora raggiunto la sua piena maturità.
Il Metaverso rappresenta un mercato nuovo e tutto da esplorare, oltre a portare con sé benefici già evidenti che consentono di superare problemi riscontrati nella vita reale e quotidiana, come quelli legati agli spostamenti, dato che non sarà più necessario doversi recare in un determinato luogo per vivere una determinata esperienza.
Di seguito, vedremo nel dettaglio i termini e le definizioni per porre le basi conoscitive ed entrare così nel Metaverso in modo consapevole:
In primo luogo, non è scontato che il primo termine da aver chiaro è proprio quello di Metaverso: frequentemente viene scambiato e si pensa sia un termine sostituibile con quello di Multiverso, ovvero l’idea che possano esistere più universi paralleli, ma in realtà sono due concetti distinti.
“Metaverso”, la cui traduzione letterale è “andare oltre”, nasce nel 1992 dal romanzo intitolato Snow Crash dello scrittore Neal Stephenson ed è uno spazio tridimensionale, nonché un mondo immersivo, interattivo e condiviso all’interno del quale ci si può muovere e svolgere diverse attività, dalla partecipazione a una conferenza alla visita ad un museo.
Non basta più dunque la digital transformation, ovvero la semplice applicazione di strumenti digitali, ma ci troviamo di fronte alla virtual transformation del marketing, della formazione, del business. Gli oggetti fisici subiranno delle trasformazioni in quanto verranno creati dei digital twin, che vedremo nel dettaglio successivamente, ovvero delle copie virtuali di oggetti reali. La virtual transformation non si limiterà solo ai campi che abbiamo indicato, ma si estenderà probabilmente a tutta la vita quotidiana con gli scopi più vari.
Il Web 3.0 è l’evoluzione di internet, con l’obiettivo di coinvolgere e far interagire utenti a un livello superiore e immersivo, perciò è strettamente collegato al concetto di Metaverso. Si può basare su un sistema decentralizzato, dove i consumatori possiedono delle sezioni di internet senza dover chiedere dei permessi ad autorità centrali o aziende per accedere ai servizi, a differenza del web 2.0 che era esclusivamente centralizzato.
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Per accedere al Metaverso ci serve un avatar, ovvero la propria rappresentazione virtuale, che si può personalizzare sulla base dei propri gusti. Si può cambiare in qualsiasi momento, può interagire e comunicare all’interno del mondo virtuale insieme agli altri in una maniera completamente innovativa, diversa da quella conosciuta finora.
È fondamentale sapere cosa si può vedere all’interno del Metaverso: stiamo parlando di Digital Twin. Se volessimo portare un elemento di qualsiasi tipo nel mondo virtuale, potremmo mostrarlo ai nostri clienti e/o visitatori nel dettaglio ed essi stessi potranno interagire con l’oggetto in questione, scoprendo inoltre informazioni aggiuntive.
Non si può parlare di Metaverso senza parlare di Environment: in base alle proprie esigenze aziendali, adattandolo al proprio brand, si possono creare delle ambientazioni personalizzate. In Meta Presence®, la piattaforma Metaverso di TechStar, si può riprodurre la copia esatta dell’ufficio, una spiaggia o una montagna oppure uno scenario totalmente inesistente, nato dalla nostra fantasia.
Un altro termine decisamente importante da definire è realtà virtuale. Nasce negli anni ’80 e molto spesso viene confuso con il Metaverso, ma i due si distinguono dal fatto che nel primo caso, si è completamente proiettati all’interno di un nuovo mondo grazie all’utilizzo di visori e accessori (come nel caso di guanti e joypad), in maniera isolata, nel secondo caso invece oltre all’esperienza immersiva possiamo utilizzare device flat, ma soprattutto la nostra presenza nel Metaverso sarà caratteriszzata dall’interazione con le altre persone e dalla permanenza delle conseguenze delle nostre azioni. Per quanto riguarda la realtà virtuale infatti, a differenza del Metaverso, una volta che si decide di uscire, l’esperienza si concluderà e cesserà, invece il Metaverso continuerà ad esistere, sarà sempre attivo e non si fermerà mai.
Abbiamo nominato il visore immersivo, ma cerchiamo di comprendere maggiormente di cosa si sta parlando. È un dispositivo multisensoriale che si basa sia sulla visione binoculare che sull’audio binaurale. Principalmente viene utilizzato perché facilita il controllo dei movimenti e con esso si può vivere un’esperienza completamente immersiva, tanto che gli utenti penseranno realmente di essere in uno spazio tridimensionale.
L’Intelligenza Artificiale nasce nel 1956 ed è un concetto di enorme rilevanza per l’implementazione del Metaverso nella sua versione più evoluta e disruptive. Può essere definita come uno studio dei sistemi software intelligenti e gradualmente è diventata parte, già da parecchio tempo, della nostra quotidianità. Il supporto dell’intelligenza artificiale è alla base dello sviluppo della tecnologia ma anche dell’analisi dell’enorme mole di dati che ricaviamo dai nostri environment 3d.
Quando ci si troverà nel Metaverso, si avrà a che fare con l’audio spaziale: si tratta di una tecnologia che permette di simulare il surround e la particolarità è che, a seconda della distanza tra le persone all’interno della stanza, il volume delle voci potrà essere più alto oppure più basso. Nel caso ci fossero due persone all’interno della stanza e fossero nelle estremità opposte, potrebbero addirittura non sentirsi per niente.
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