Superare gli ostacoli della formazione da remoto con il Metaverso
Attraverso il MetaMeeting le lezioni potranno
diventare occasioni di coinvolgimento non statiche e noiose,
bensì interattive e dinamiche.
Ma soprattutto potremo iniziare a porre rimedio alle difficoltà della DAD.
Per molte persone, giovani e meno giovani, è stato complesso rapportarsi a qualcosa di nuovo come la didattica a distanza. Le videoconferenze, che hanno sostituito l’insegnamento e il lavoro tradizionale in presenza durante gli anni di emergenza di fronte al quale ci siamo ritrovati, hanno aiutato la continuazione delle attività lavorative e non in un momento in cui le alternative erano rischiose per le persone, supportando la necessità del cosiddetto distanziamento sociale e al contempo rivelando una serie di vantaggi e di svantaggi per la comunicazione che utilizza i dispositivi da remoto.
Secondo studi internazionali più del 90% degli studenti del mondo si sono trovati ad affrontare almeno una interruzione del processo normale di formazione e studio a causa della pandemia, ma non si tratta solo di problemi che potremmo definire tecnici.
Non a caso infatti è stata coniata tutta una serie di termini volti proprio a individuare le problematiche relazionali e psicologiche con cui la popolazione mondiale ha dovuto fare i conti, come “zoom fatigue”, ossia quella sensazione di spossatezza che coglie sempre più utenti di fronte al protrarsi delle comunicazioni e della cooperazione attraverso gli strumenti da remoto, in particolare le videochiamate. In videochiamata non solo sforziamo maggiormente gli occhi, ma fatichiamo a cogliere gli aspetti non verbali della comunicazione da sempre la comunicazione umana è caratterizzata da relazione, reciprocità e fisicità, tre aspetti che perdiamo di fronte allo schermo 2d. Infine, aumenta la fatica nel tenere alte la concentrazione e la produttività, anche a causa della mancanza del contatto diretto (lo lamenta ben il 59% degli studenti secondo alcuni studi) e con l’aumento della distrazione e delle difficoltà di concentrazione legate all’ambiente domestico da cui è difficile isolarsi.
Ed è proprio qui che entra in gioco il Metaverso.
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Uno degli obiettivi principali della virtual transformation della formazione, ossia dell’implementazione della realtà virtuale e del Metaverso nei processi e nella gestione dei gruppi che potremmo dire in senso lato di studio, riguarda innanzitutto l’accettazione dello sviluppo tecnologico come strumento che è in grado di aiutare studenti e lavoratori e migliorare le loro capacità di apprendimento. Attraverso il Meta Meeting le lezioni potranno diventare occasioni di coinvolgimento non statiche e noiose, bensì interattive e dinamiche. Ma soprattutto potremo iniziare a porre rimedio alle difficoltà di cui sopra.
Si potrà mettere in mostra la propria fantasia e mettere in gioco l’espressione della propria identità, per esempio grazie alla creazione del proprio avatar, condividendola poi con gli altri utenti e generando interazioni sempre più complete, non più limitate ai visi in 2d su uno schermo o ai profili social, ma arricchite di gestualità, espressività, spazialità.
L’ambiente 3d è caratterizzato da immersività, e quindi aiuta naturalmente la concentrazione anche grazie alla scelta di ambientazioni, colori, oggetti, strumenti di interazione che supportano l’utente nel sentirsi a proprio agio e nel vivere un’esperienza coinvolgente.
Inoltre, la realizzazione di ambientazioni 3d ad hoc, dalla sala conferenze allo scenario di fantasia, come luoghi virtuali delle proprie sessioni potrà aiutare la calma e permettere di isolarsi, ad esempio, dal proprio ambiente domestico in caso l’apprendimento avvenga da casa.
Ancora, nel Metaverso si potrà supportare le lezioni e le sessioni laboratoriali attraverso i digital twin e l’inserimento in contesto immersivo di video, testi, infografiche 3d e molto altro.
Il Metaverso, dunque, implica un passaggio ulteriore a quel che si è mostrato finora, un’esperienza totalmente immersiva che è in grado di coinvolgere e di affascinare: sessioni di formazione, lezioni interattive, esami, perfino lauree, fino alla creazione di modelli di apprendimento completamente innovativi. Lo spazio della “metaformazione” è tutto da esplorare.
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